Dall’altra parte delle Ande

16 Giu

“Dicono che il Paso de Sico sia la frontiera più incantevole e stupefacente di tutta l’Argentina” dice  Marcos, il portiere di turno dell’ostello El Andaluz di Salta “ma forse in bicicletta è troppo dura, anche per voi.”

Io e Pinar ci lanciamo uno sguardo di intesa mentre Leo e Matt, due cicloviaggiatori che condividono la strada da qualche migliaio di chilometri a questa parte, continuano ad osservare attentamente la cartina spiegata. Loro puntano direttamente alla Bolivia, verso nord, non sembrano essere interessati al deserto di Atacama e alle lagune che si trovano subito dopo il confine tra Argentina e Cile.

Leo e Matt all'ostello El Andaluz

Le parole di Marcos mi sono ritornate in mente più e più volte durante gli ultimi giorni. Effettivamente gli  oltre 500 km che dividono Salta da San Pedro de Atacama ci hanno messo a dura prova, niente a che vedere con la precedente traversata della cordigliera.

Il nostro Paso de Sico è durato dieci giorni. Dieci giorni di vento contrario, spesso talmente forte da costringerci a ripararci nelle poche fermate dell’autobus incontrate per la via o a scendere e spingere la bicicletta, non solo in salita, ma anche in pianura.

Alla fermata dell'autobus

Un vento forte e che non ci ha dato tregua di giorno quando ci gettava in faccia polvere e sabbia, né di notte quando sembrava che la nostra tenda fosse a punto di squarciarsi o esplodere.

Controvento

Durante quei dieci giorni abbiamo visto il termometro salire fino a 30° e scendere fino ad almeno -10° all’interno della nostra tenda (scrivo almeno -10°, perché il nostro termometro non va oltre i -10°). Per la cronaca, -10° significa ricordarsi di mettere una bottiglia d’acqua sotto il sacco a pelo prima di addormentarsi, in modo da avere qualcosa da bere al risveglio; significa aspettare che la tenda e i sacchi a pelo si scongelino prima di arrotolarli e metterli via.

Raggio rotto

L'immancabile raggio rotto

In quei dieci giorni abbiamo dovuto razionare cibo e acqua,  ben sapendo che alla frontiera con il Cile qualunque cibo fresco sarebbe stato confiscato e distrutto. Per evitare di trasportare peso inutile abbiamo imparato a mangiare tre volte al giorno cibi in scatola o disidratati, abbiamo fatto colazione con la polenta e con la zuppa di verdura.

Il passo più alto

Il nostro Paso de Sico ha significato pedalare oltre 200 km al di sopra dei 4000 metri di altitudine e a 4.000 metri ti senti il cuore che ti esplode in gola anche solo quando cerchi di uscire dal sacco a pelo. Pedalare a 4.000 metri di altitudine vuol dire fare tappe da 25 km al giorno e soffocarsi con le foglie di coca che non riescono a risolvere il problema della costante mancanza di ossigeno.

Non credo si possa descrivere cosa abbiamo provato in quei 10 giorni.

In mezzo al nulla

Anche noi presto ce ne dimenticheremo, ma ci rimarranno moltissimi ricordi  e altrettante foto di luoghi e situazioni incantevoli.

Santa Rosa de Tastil

Cimitero Andino

Una fredda giornata a San Antonio de los Cobres

Llamas

Al confine col Cile

Paesaggio andino

Vigogna

Salar di Aguas Calientes

Laguna Miscanti

Note tecniche:
Distanza percorsa fino a questo momento: 2.347 km
Altimetria totale: 21.816 m

Mappa: http://www.bikemap.net/route/1046579

23 Risposte to “Dall’altra parte delle Ande”

  1. Ferruccio 16 giugno 2011 a 6:03 am #

    Vi invidio, invidio l’esperienza bellissima che state vivendo. Grazie.

    • Paolo "Piciclista" Pinzuti 16 giugno 2011 a 3:31 PM #

      Non invidiarci, piuttosto, parti anche tu!

  2. Claudio Vigolo 16 giugno 2011 a 8:59 am #

    Siete degli eroi! Ma per voi stessi, questo sì che è il viaggio della vita!
    Suerte… y lacio drom!

    • Paolo "Piciclista" Pinzuti 16 giugno 2011 a 3:30 PM #

      No, il viaggio della vita è il prossimo 😉

  3. Giuseppe 16 giugno 2011 a 1:55 PM #

    Ok, ho letto e ho visto le foto… E io adesso come faccio a continuare la mia bella giornata di lavoro seduto a sta scrivania davanti a sto monitor che mi guarda da stamattina con malcelata commiserazione????? :-((

    Un abbraccio forte.. E che il vento diventi una fresca brezza che spinge dalla parte giusta!!! 😉

    • Paolo "Piciclista" Pinzuti 16 giugno 2011 a 3:30 PM #

      Ma tu hai appena procreato!
      La tua gioia ti aspetta a casa, mica devi cercartela in giro per il mondo, tu.
      Un abbraccio a tutti e tre.

  4. dot79 16 giugno 2011 a 2:03 PM #

    Siete i miei eroi preferiti ! Qua la testa è importantissima più che il fisico

    • Paolo "Piciclista" Pinzuti 16 giugno 2011 a 3:25 PM #

      Ahahah!
      verissimo, le gambe contano davvero poco.

  5. zizzi 16 giugno 2011 a 5:22 PM #

    Tanti saluti da zizzi a tutti e due, siete straordinari. C’ chi vi invidia e chi si dispera. bon Viaggio

    • Paolo "Piciclista" Pinzuti 16 giugno 2011 a 6:11 PM #

      la vita è così, ci sono le salite e ci sono le discese.
      è una questione di punti di vista.
      Comunque non vale mai la pena disperarsi.

      grazie, ricambia.

  6. patrizia cugina 16 giugno 2011 a 6:10 PM #

    le vostre foto sono splendide
    le userò da sfondo del mio pc,
    E scusa la curiosità qual’è il vs, prossimo viaggio?la meta dei vs. desideri?
    io credo che tutto il mondo sia meta dei vostri desideri e dopo il prossimo viaggio ne seguirà un altro e dopo un altro ancora ecc,,,,,,,,,,,,,,
    un abbrraccio

    • Paolo "Piciclista" Pinzuti 16 giugno 2011 a 6:17 PM #

      ciao Patrizia,
      Non lo so…
      Intanto ci godiamo quello che stiamo facendo, ma anche la via della seta sarebbe interessante…

  7. frattata 16 giugno 2011 a 10:57 PM #

    …. ragazzi che spettacolo!
    ma andateci piano! volete far scoppiare le coronarie ai vs. vecchi?
    spero che nel proseguo del viaggio non dovete più affrontare tali difficoltà
    altrimenti comincio a preoccuparmi.
    come siete messi con la tabella di marcia?
    con le foglie di coca ci fate il tè oppure le masticate?
    adesso a che altitudine siete?
    Bacioni e alla prossima

    Approfitto del blog per salutare Patrizia!
    Ciao cugina!

    • Paolo "Piciclista" Pinzuti 16 giugno 2011 a 11:50 PM #

      Ma più piano di così…
      No, questo sarà il punto di difficoltà massima, infatti per andare in bolivia, viste le previsioni del tempo, abbiamo deciso di prendere una jeep di un’agenzia.
      Con la tabella di marcia siamo…boh!
      Le foglie di coca non si masticano, si tengono in bocca e si lasciano macerare, ma la sera ci facciamo il tè per diminuire il senso di ansia che deriva dalla carenza di ossigeno.
      adesso siamo a san pedro de atacama, 2.400 m.s.l.m. ieri siamo andati alla valle della luna. Dopo il tramonto eravamo solo noi e la luna piena, era molto suggestivo…

      • frattata 17 giugno 2011 a 11:16 am #

        E’ quella la valle della luna di cui ti avevo scritto tempo addietro. Il deserto di Atacama è il più secco del mondo, dicono che non piove da 200 anni.
        Ricordi dei Flintstones! Eh! Eh!
        Non vedo l’ora di vedere le foto!

      • Paolo "Piciclista" Pinzuti 20 giugno 2011 a 8:10 PM #

        La valle de la luna non è molto fotogenica, ma qualche scatto decente credo di averlo fatto.
        Connessione internet permettendo, li carico su flickr al più presto.

  8. pierangelo 18 giugno 2011 a 8:56 PM #

    bello ed emozionante. vi auguro che il vento cessi o soffi da dietro. nel mio piccolo anch’io sono ciclo turista e capisco le vostre emozioni. non mollate perchè attraverso le vostre foto e i vostri racconti ci fate vivere dei momenti che fanno bene al cuore.

    pierangelo

    • Paolo "Piciclista" Pinzuti 20 giugno 2011 a 8:12 PM #

      Domani ripartiamo, verso nord, esattamente da dove soffia il vento. Saremo ancora sopra i 4000 metri.
      Anche questi commenti fanno bene al cuore 🙂

      • pierangelo 24 giugno 2011 a 9:15 PM #

        ciao Paolo, spero stiate bene. fra quanto inizierete a scendere di altitudine. per curiosità quanti km fate al giorno? non mollate e continuate a inviarci immagini perchè le vs foto mi trasmettono serenità.

      • Paolo "Piciclista" Pinzuti 24 giugno 2011 a 11:11 PM #

        stiamo benone.
        I km dipendono molto dal vento, dall’altitudine, dalle condizioni della strada, dalle salite, dalle cose belle che incontriamo e che ci fermiamo a fotografare e dalle persone belle che incontriamo con cui ci fermiamo a parlare. In generale comunque siamo sempre tra i 25 e i 130 km al giorno.

  9. marco 20 giugno 2011 a 1:26 PM #

    paesaggi incredibili e foto stupende in bocca al lupo e buen camino marco

    • Paolo "Piciclista" Pinzuti 20 giugno 2011 a 8:13 PM #

      Grazie Marco, non appena troviamo una connessione internet decente carichiamo altre foto ancora piú sorprendenti (forse…)

  10. iltexano 22 giugno 2011 a 7:57 am #

    complimenti, bellissimo reportage e bellissimo viaggio! 🙂

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